Sofia Muschio, 3 agosto 2017. Il gruppo di volontari del Giardino condiviso “La Chiocciola di Rho”. In primo piano: i volontari del giardino. Sullo sfondo: l’orto sinergico.
Sofia Muschio, settembre 2020. Piantiamo bulbi di zafferano nel campo agricolo. In primo piano: i volontari lavorano la terra. In secondo piano: il giardino condiviso.
Momento difficile
Il momento più difficile è stato quando ci siamo dovuti organizzare e capire come costruire il forno per proporlo nel progetto a cui abbiamo partecipato. In quanto volontari del giardino condiviso abbiamo partecipato a questa iniziativa di “operazione comunità” per costruire un forno in terra cruda all’interno del giardino. È stato molto difficile metterci tutti quanti d’accordo – non essendo esperti di costruzione – sui materiali necessari, su come fare per costruirlo, su che tipo di forno andare a costruire.
Luogo in cui mi piace stare
Il luogo in cui mi piace stare nel Rhodense è il giardino condiviso “La chiocciola”. Mi piace andare lì a passare il mio tempo libero perché è un modo per stare all’aperto, chiacchierare con le altre persone, magari conoscerne nuove e condividere il piacere di fare un po’ di giardinaggio pur essendo in città.
Sofia Muschio, ottobre 2020. Il raccolto di una giornata autunnale. In primo piano: ortaggi raccolti. In secondo piano: tavolo del giardino.
Sofia Muschio, ottobre 2020. Il volantino del primo evento del progetto “Sfornerò – Un forno condiviso a Rho”.
Comunità lontana
La volta in cui ho sentito la comunità lontana è stato quando sono andata a vivere per sei mesi in Danimarca, a Copenhagen. Ero lontana anche geograficamente e vedere le attività che continuavano al giardino condiviso, vedere gli altri volontari che scrivevano sul gruppo e si organizzavano sulle culture o su quando trovarsi per fare le varie attività, è stato in quel momento mi sono sentita lontana da una comunità che continuava a incontrarsi e stare insieme.
Cosa nata
Una cosa che è nata grazie alla comunità è l’idea di costruire un forno condiviso all’interno del giardino. È ancora un’idea e non una realtà perché ci stiamo ancora lavorando. Però è qualcosa che non sarebbe nata senza la comunità, il volere comune di tante persone. Mi sono sentita coinvolta in prima persona perché ho partecipato alla nascita delle idee, alla progettazione, a tutti gli eventi che fossero legati alla creazione del forno.