La scelta più importante
È molto difficile identificare una scelta, perché sono tante quelle che contribuiscono a dare corso alla vita. Nel mio caso quella più simbolica è stata fatta quando a 30 anni ho deciso di mettere fine alla mia vita da dipendente d’azienda dopo otto anni. Ho avuto la sensazione che si chiudesse un capitolo che per me rappresentava la vita vissuta come pensavo di doverla vivere. Da lì è nato un percorso personale fatto di alti e bassi, come sempre, di scelte, di esperienze che credo mi abbia dato tanto e di cui non mi sono mai pentito anche nei momenti più difficili.
Comunità vicina
L’esperienza della comunità. Credo che abbiamo avuto tutti tante occasioni per riflettere sulla comunità. Io ne ho avute. Ho prestato attenzione non solo alle piccole catene di aiuto e volontariato, ma anche a cose meno caratterizzate (molto semplicemente un negoziante o un bar potrebbero essere in difficoltà, e quindi fare un acquisto in più lì, non rimandarlo a farlo online). La comunità è viva anche quando non si mette al centro. È un sistema di interconnessioni che ne è l’anima. Anche quando la sento lontana è sempre molto attiva, la sento lo stesso, è presente anche nelle cose più banali.
Luogo scoperto
Più che identificare i luoghi in generale, mi piace l’esplorazione casuale del territorio. Partire e trovarmi in viette particolari in cui non ero mai capitato e osservare le case. Mi affascinano le case abbandonate o addirittura in rovina, perché c’è l’eco della vita che c’era e la possibilità della vita che ritorna. Mi affascinano anche i cantieri, perché mi affascina il recupero di luoghi che tornano ad animarsi. Mi interessano luoghi piccoli, la quotidianità, le case dove ci sono persone che hanno una certa età e che rappresentano un certo modo di vivere e interpretare la casa di una volta.
Primo appuntamento
È passato del tempo dal primo appuntamento ai laboratori, e fatico a ricordarlo. Sicuramente nel primo appuntamento si è sempre un po’ curiosi di capire quali sono i compagni di avventura, di percorso. Si spera sempre di trovarsi bene con l’insegnante e imparare. Nel mio caso, è andata bene perché il gruppo si è subito rivelato simpatico, ma anche eccentrico in alcuni suoi partecipanti. L’insegnante mi ha fatto subito una buona impressione. Letizia ha una capacità incredibile di mettere a proprio agio e di accogliere chiunque con la sua voce tranquillizzante. Da subito ho avuto l’idea che potesse essere un corso informale, ma ricco di contenuti. Non mi sono ricreduto!