Maria De Plato

Maria De Plato, Rho, 17 dicembre 2019. Preparazione del dolce per la cena natalizia a casa della socia onoraria (quasi 80 anni). In primo piano la pasta fatta in casa con tanto amore da dare ai soci della banca. È un modo per sentirsi ancora utile e non pensare alla solitudine.

Di cosa è fatto quello che facciamo, emozioni, tempo condiviso

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Dolce notte! Quante stelle! Non le vidi mai sì belle! Trema, brilla ogni favilla col baglior d’una pupilla! Oh! Oh! quanti occhi fissi, attenti, quanti sguardi dolce notte, tutto è pallido d’amor. Ride il ciel!

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Nessun dorma. Tu pure o principessa, nella tua fredda stanza. Guardi le stelle che tremano d’amore e di speranza. Ma il mio mistero è chiuso in me. Il nome mio nessun saprà. No. No, Dilegua, o notte. Tramontate, stelle. Tramontate, stelle. All’alba vincerò. Vincerò. Vincerò

È un po’ spietata la voce, ma il motivo era giusto, peccato che non l’ho potuto cantare accompagnato con il dolce suono del contrabbasso. Buona giornata a tutti, con la musica eterna di Giacomo Puccini

Rho, cena natalizia a casa della socia onoraria Maria De Plato. In primo piano la socia serve pietanze al resto dei soci, è una bella serata e Maria si è impegnata molto a coccolare gli ospiti. Si è sentita molto utile a tutti.

I luoghi che fossero diversi territorio Rho

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La città di Rho, grazie alla buona volontà dei cittadini Rhodensi, si sta abbellendo, è piena di iniziative. Però è disastrata nella pavimentazione stradale. Le macchine ci possono andare, ma le persone disabili che vogliono uscire e camminare con il deambulatore sono costrette a comprare due o tre deambulatori all’anno perché il pavimento le rovina, saltano le ruote. Le persone che sono già disabilitate per l’anzianità, malattie, etc. sono costrette a sobbarcarsi di alcune spese. Signor Sindaco si sbrighi a mettere a posto, per piacere, le strade, i marciapiedi, le piazze, tutta la pavimentazione di Rho. Grazie.

Di cosa è fatto quello che facciamo, tempo... emozioni

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Su quei monti, su quei monti che noi andremo. Pianteremo, pianteremo l’accampamento. Coglieremo, coglieremo le stelle alpine. Per far piangere, far piangere le bambine. Evviva evviva il Reggimento. Evviva evviva le stelle alpine qua.

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