LAURA BANFI

Pensando alla mia storia di persona attiva nella comunità, sento di essere alla ricerca di un maggior equilibrio in me stessa, nelle relazioni con le persone sia quelle care, ma anche quelle con cui collaboro e lavoro, e quelle che incontro nel mio percorso di vita. Cerco di trovare nuove risorse in me stessa e integrarle con ciò che già c’è per avere un modo sempre esplorativo, fluido ed elastico di procedere.

Mi occupo di insegnare danza, teatro, improvvisazione come strumento di spettacolo, di creare eventi, spettacoli con persone di tutte le abilità e competenze. La sfida è stata per me scegliere di restare, non andare via e portare qui nuove proposte inedite per l’Italia. In questo io ho scoperto, come persona attiva, un luogo per me importante, che è stato oltre la sede dell’associazione “Il Cortile”, “MAST”. Aveva tutte le caratteristiche di accessibilità e qualità con uno spazio al chiuso, zone all’aperto, una gestione semplice con cui relazionarsi, c’è stato anche interesse da parte degli assessorati della cultura, in collaborazione con l’associazione del Rhodense. È stato l’inizio di rete tra organizzazioni. Il luogo ha dato anche la possibilità oltre a corsi e seminari di fare iniziative, eventi, spettacoli aperti a tutti, anche grazie alle sue caratteristiche. È stato per molto tempo un luogo di sviluppo e incontro tra le persone, artistico e umano. Tra l’altro è iniziato dalla nostra associazione e da altre due, proprio come elaborazione, costruzione nella sua ristrutturazione.

Chi sono le persone importanti nella mia comunità? Sicuramente in questo periodo ancora di più la mia famiglia, amici, colleghi, con cui posso essere me stessa. Persone che ho avuto la fortuna di incontrare in tutti i miei percorsi che riguardano ambiente artistico, il teatro, discipline somatiche. Persone di tutti i tipi e abilità, professionisti, non professionisti. Persone che hanno il piacere di incontrare gli altri per danzare senza termini di giudizio in maniera spontanea, la fortuna di incontrare persone.

Che cosa so di trovare nella mia comunità? Penso di trovare rispetto e desiderio di collaborare. So che mi aspettano, mi possono aspettare momenti difficili, non sempre ci si può fidare. Ci sono sfide che chiedono grossi cambiamenti e modulazione del proprio stato. Penso di poter essere sostenuta e stimolata. So di avere un ruolo di conduzione e stimolo per gli altri, che per me non e’ semplice sempre da bilanciare. Penso che ci sia una forma di incontro e scoperta reciproca, quella genuina dose di umanità e realtà. Abbiamo la possibilità di un mondo in cui possiamo creare ed essere nel momento, ma con capacità e desiderio di progettare, anche con la consapevolezza di chiedere aiuto e consiglio nelle necessità.