Chiara Zappa

Chiara Zappa. 9 giugno 2017, Lainate. Chiara, Marta, Valeria, Festa d’estate dell’#Op cafe di Lainate. C’è una lanterna volante che stavamo tentando – non senza fatica – di far volare come simbolo dei nostri desideri e dei sogni della nostra piccola comunità. Tutte ridiamo, perché ci stavamo proprio divertendo. Forse una lanterna era riuscita davvero ad alzarsi in volo! Dietro di noi le persone chiacchierano, stanno insieme, i pensieri sono leggeri come lanterne volanti. C’è una luce che illumina l’#Op mentre scende la sera: sembra proprio una casa illuminata con una grande famiglia. Quella sera abbiamo dovuto sistemare tutto; quello è stato meno divertente, ma comunque l’abbiamo fatto insieme come, nonostante tutto, facciamo anche ora.

Luogo scoperto

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Pensando ai luoghi che ho scoperto mi viene sicuramente in mente quasi subito Villa Litta a Lainate. è diventata proprio uno dei miei luoghi del cuore. Mi sono appassionata alla bellezza di questo luogo sia del parco sia delle stanze all’interno che sono meravigliose ma anche il Ninfeo è qualcosa di incredibile. Quindi per me è diventato un luogo speciale e poi è diventato anche un po’ un luogo di comunità. Infatti, abbiamo realizzato all’interno degli eventi con laboratori di comunità di Lainate. Abbiamo avuto proprio modo di abitare questo luogo e di sentirlo anche un po’ nostro e anche un po’ luogo di comunità.

Comunità vicina

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Devo dire che in questo tempo mi è capitato spesso di sentire la comunità vicina in diversi momenti. Una di queste è stata quando le donne di Lainate (di “Dimensione Donna”, dell’“Officina”) hanno organizzato un baby shower, una festa a sorpresa per la nascita del mio bambino. Hanno organizzato questa festa davvero bellissima perché ricca di cura, di pensieri, di cose realizzate a mano. Quello che arrivava era la dimensione della cura, dell’attenzione, dell’affetto con cui avevano preparato e organizzato tutto; impiegando anche tanto tempo, tante risorse, tante idee, per realizzare questo momento che è stato un momento di grandissimo calore e di grandissima vicinanza che mi ricordo con grande affetto.

Chiara Zappa. Settembre/Ottobre 2019, Vanzago. Nuovo #Op cafe Vanzago, a Palazzo Calderara. Serata di inaugurazione del nuovo spazio, ultimo nato in famiglia. Una finestra si apre per far entrare l’aria frizzante dell’autunno e invita a entrare. Godersi la mostra, bere un bicchiere di vino, gustare la bellezza di questo posto piccolo, intimo, curato, che diventerà un nuovo centro di scambio e di cose belle. Ci sono state, infatti, serate di teatro, gruppi di mamme con bimbi piccoli, laboratori, lettura di storie… Ora le finestre si sono chiuse, ma è rimasta la voglia di incontrarsi.  Con fatica e impegno, non ci si arrende.

Scelta importante

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Non saprei proprio dire quale è stata la mia scelta più importante – o meglio – me ne vengono in mente alcune che sono state decisive per la mia vita, però non riesco a sceglierne una in assoluto. Adesso mi guardavo intorno e appesa alla parete della mia stanza c’è un diploma e c’è scritto sotto “audente fortuna iuvat”. Forse il mio sguardo non è caduto lì a caso. Veramente la fortuna aiuta gli audaci. Nelle decisioni che per me sono state più importanti ho dovuto metterci un po’ di coraggio perché non erano semplicissime: richiedevano della fatica e avevano anche delle controparti rischiose. Però, forse, l’averci messo anche un pizzico di audacia, mi ha aiutato a prendere quelle decisioni che poi si sono rivelate così importanti e anche così belle.

Chiara Zappa. Giugno 2019, Rho, #Op Cafè. Ecco tre tazzine. Il caffè ha il sapore della condivisione. Qualcuno l’ha bevuto probabilmente durante uno degli incontri di gruppo, durante una mattinata in cui qualcuno, passando lì vicino, ha avuto voglia di entrare a fare quattro chiacchiere con uno degli operatori. Sono appoggiate su uno dei fancoil. La foto scattata era un invito per chi si era dimenticato a lavare le tazzine usate. Oggi non prendiamo più il caffè insieme, non usiamo più tazzine in ceramica e nemmeno le laviamo sotto l’acqua ghiacciata del bagno (o ci dimentichiamo di farlo). Ecco, mi manca questo. Mi mancano le tazzine sporche (e mai avrei pensato di dirlo!).

Primo appuntamento dei laboratori

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Ci sono stati tanti primi appuntamenti: con gruppi differenti, con persone differenti, di età diverse. Gruppi molto eterogenei e devo dire che è stato entusiasmante. Mi ha fatto anche un po’ paura, dato che come operatrice erano le prime sperimentazioni anche per noi, quindi anche per me era un’avventura nuova, nella quale mi stavo sperimentando, stavo provando a capire bene quale fosse il mio ruolo. Devo dire che è stato veramente molto intenso. Sono stati degli incontri molto ricchi nei quali ho cercato di capire anche qual era la mia posizione. Quello che ho capito è che il senso di quel gruppo era innanzitutto mettere le persone nella condizione di stare bene, di sentirsi accolte e di poter far emergere le loro risorse, le loro capacità, le loro idee.

Di cosa è fatto quello che facciamo

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Di cosa è fatto quello che facciamo? È una domanda bellissima. Mi viene più da rispondere con delle immagini. Ci vedo dei corpi, ci vedo della pelle, ci vedo delle mani, dei fili che si tirano, caffè, presi insieme. Ci vedo dei tavoli e cerchi di persone intorno ai tavoli. Ci vedo tanto tempo che passa, ma che è veramente speciale, perché è un tempo che nutre, un tempo nutriente. Anche quando tornavo a casa tardi la sera, o trovarsi il sabato mattina con tutta la fatica che comporta. L’impegno anche delle relazioni, perché non sempre è tutto liscio, è tutto semplice. Ma è un tempo che per me nutre. Quindi quello che facciamo è fatto, secondo me, principalmente di qualcosa che nutre le persone, me per prima, ma anche le persone che in qualche maniera passano attraverso questa rete, questi fili.

Chiara Zappa. 18 Settembre 2016, Pregnana. Sergio Maestroni, Festa delle associazioni di Pregnana, centro città. Sergio Maestroni, allora sindaco, costretto bonariamente a misurarsi con un gioco, l’hula#op, che è anche il nome del giornale di #OltreiPerimetri. Alla fine si è divertito! Dietro di lui c’è il banchetto dell’associazione “La sorgente” con cui abbiamo condiviso la nostra “casa” (e molto altro!) a Pregnana. Dettaglio non trascurabile è il cartone delle pizze sopra al tavolo del banchetto. Ci siamo, in questi anni, nutriti di relazioni, calore, nuovi legami, idee innovative. Ma anche di tanta, tantissima pizza. E non solo. Forse siamo pronti per scrivere un libro di cucina!

Chiara Zappa. 22 maggio 2016, Pregnana. Francesca e Khadi, fuori dall’#Op cafe di Pregnana. Durante una festa di primavera. Un fotogramma di un incontro che è anche la storia di un’amicizia, una delle tante nate e cresciute nel tempo tra un operatore del progetto e un cittadino attivo. Complicità, obiettivi condivisi e il piacere di stare insieme.

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