Mini-Agorà, per grandi esploratori di comunità

3 Aprile 2021• di Antonio Lattuca

C’è sempre un dove, c’è sempre un quando ma soprattutto ci sono infiniti e unici perché… non li capisci mai tutti sin da subito, anzi. Sai da dove parti, sai che attraverserai alcune tappe e che ti aspetteranno tanti incontri…Sai che ti meraviglierai, in questo straordinario “fare comunità”… lo sai già perché fare memoria e rivivere “per immagini e per parole” la storia di #Oltreiperimetri è un’opportunità nuova. Sai che è un viaggio di rilancio (ora che è tutto fermo: sì, viaggiare!) e hai la fortuna di condividerlo con colleghi meravigliosi e con persone che interpretano la propria “cittadinanza” con responsabilità, attenzione e soprattutto “in relazione”. Di questo si tratta, costruire insieme.
Per realizzare il Webdoc di #Oltreiperimetri, il racconto di una storia di sei anni di comunità Rhodense, noi operatori dell’#Oltreiperimetri Café di Rho, Alessandra, Antonia, Antonino, Barbara ed Elisa, con il prezioso supporto dei cittadini attivi Bianca, Manuela, Nicolò e Silvia, abbiamo creato (o meglio rivisitato) il format della “Mini-Agorà”: un incontro in una piazza virtuale, replicato più volte e con persone sempre diverse, a cui invitare chi si è impegnato per la propria comunità e in cui favorire lo scambio di esperienze e la raccolta di foto e riflessioni, prima in grande gruppo e poi nelle ormai famose “stanze” di Zoom.

Non è stato semplice capire cosa volessimo fare e come farlo ma abbiamo iniziato a camminare insieme… a piccoli passi, con grandi domande e con altrettanto grandi sorrisi.

Al lettore dobbiamo fare una confidenza: nessuno di noi sa bene cos’è un webdoc e come lo si costruisce (non lo sappiamo ancora perché ad oggi, mentre scriviamo di questa nostra esperienza, ne abbiamo solo intravisto la struttura e i colori). Nessuno di noi ha mai scritto un racconto né tanto meno un’autobiografia di comunità. Ci siamo fidati di chi, nel primissimo incontro, ci ha dimostrato che buoni esploratori possono sempre trovare contenuti “che vale la pena raccontare”, anche in una galleria fotografica di qualsiasi cellulare, e che con semplici domande possiamo creare opportunità di conoscere e far riconoscere gesti, emozioni o sogni che parlano anche di noi, del nostro essere umani, membri di una comunità (o addirittura di una civiltà) che ha tratti ben visibili.

C’è voluto un po’ di tempo per trasformare questa primissima consapevolezza in un’azione concreta (come piace a noi pragmatici), circa un mese: i primissimi incontri del gruppo di lavoro ci sono serviti per capire che potevamo “accettare di non aver capito bene” quale fosse la meta e per prenderci il nostro piccolo ma ben definito ruolo in una faccenda che abbiamo compreso essere molto articolata: ci saremmo connessi con altre persone che si sarebbero prese cura dei materiali da noi raccolti, con tecnici che avrebbero riorganizzato il tutto e con esperti informatici e della comunicazione che avrebbero rifinito il prodotto finale. Saremmo entrati in relazione soprattutto con diverse persone impegnate sul territorio, cittadini che amano fermarsi e guardare “quello che è successo per davvero” nel loro agire per la comunità, non solo per condividere le esperienze ma soprattutto per riviverne le emozioni.

E così è partita la cosiddetta fase di reperimento: chiamate su chiamate (call e recall). In parallelo briefing per rifinire la conduzione dei cinque incontri realizzati nelle stanze di Zoom, le domande da porre e soprattutto essere pronti alla gestione tecnica delle riunioni online (aiuto la tecnologia!). Esploratori di comunità, col caschetto della collaborazione, con la bussola della fiducia e ora con un nuovo zainetto ricco di visioni: così abbiamo raccolto circa 250 fotografie e 150 testimonianze audio.

Fare memoria collettiva attraverso immagini e didascalie, audio-riflessioni, incontri in cui persone che si conoscevano si sono ritrovate o persone tra loro sconosciute si sono riconosciute nell’impegno per la comunità, è stata una bella storia. Una bella opportunità per chi come noi ha contribuito ad alimentarla, per chi ha dato il proprio contributo e, ne siamo sicuri, per chi navigherà tra i riflessi verde acqua del Webdoc di #Oltreiperimetri

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