La comunità
La comunità Rhodense non esiste. Perché la città per come si è formata non ha una sua comunità, è stata tutta frazionata, se pensiamo che abbiamo sette, otto parrocchie e otto oratori che hanno feste patronali differenti e che quindi hanno momenti di vita locale e sociale diversi, sei, sette scuole medie, le scuole elementari sono dieci. Non c’è collettività, e non si forma la comunità e la società Rhodense, perché è troppo sparpagliata. Essendo così sparpagliata tutte le azioni che vengono fatte nella nostra città, sono azioni temporanee che durano una settimana o due, quattro cinque volte all’anno. Ogni gruppo che si presenta dura massimo, se va bene, qualche anno. Se pensiamo alla storia fantastica del del rugby Rhodense, la stessa storia del Lucernese, della Passirana calcio, che sono vissute e hanno tentato di creare una società, ma nel suo insieme la società non c’è. Rho è una città che non ha una sua comunità. È una realtà artificiale, creata per necessità, di 50’000 persone, la stragrande maggioranza di queste si sono collocate qua per una questione di necessità economica. Per cui anche le famiglie non sono famiglie storiche, e quelle che ci sono se ne approfittano, perché vediamo che anche nelle amministrazioni, locali e non, sono sempre le stesse persone che si susseguono, le stesse famiglie che comandano la comunità, e la comunità non c’è. Non c’è da parte della nostra amministrazione, da tanti anni, la volontà di creare la comunità. La comunità a Rho non c’è.
Un momento bello
Il mio momento più bello è stato quando dopo che è nata la mia prima figlia, io e mia moglie l’abbiamo portata a casa con il cestino con cui si portavano i bambini a casa. A casa la nonna ha aiutato mia moglie. Poi, quando la nonna è andata via, siamo rimasti io e lei, e ho avuto la possibilità di lavare e accudire la mia bimba per la prima volta, tenendola in braccio e coccolandola. Quel caldo, quella bellezza, mi sono sentito una persona importante che dovevo vivere per lei, e far sì che il suo futuro fosse il più bello possibile. Mi sono sentito emozionato, importantissimo, ed è stato molto bello.