ANTONIO GRAZIANO

Abito a Settimo Milanese in un comune della zona del Rhodense da più di vent’anni. Tante cose si scoprono girando negli anni, tanti luoghi di aggregazione. Un luogo che in particolar modo mi colpisce e mi piace e che ho scoperto da un anno a questa parte sono gli orti di Vighignolo. Ci sono anche gli orti di Settimo, però negli orti di Vighignolo sono coinvolto in un progetto. Mi sono dedicato molto poco nella mia vita a lavori di botanica o nell’orto, e devo dire che questa esperienza mi sta piacendo molto, perchè trovo che, nonostante non siano degli orti attrezzati, c’è una bella condivisione tra le persone che vivono questi momenti in cui si trovano per i vari lavori. Ho scoperto una passione che non avevo e che mi sta piacendo molto.

Nella vita di una persona ci sono tanti momenti felici, però quello che mi ha dato tantissima emozione e che difficilmente ho provato in altre situazioni è stato quando ho saputo che aspettavamo un figlio io e mia moglie. Tutto il periodo dei nove mesi senti che la tua vita sta cambiando, ti aspetti l’arrivo di un altro essere umano che è tuo e suo. Un qualcosa che è nato da un’unione e dall’amore di due persone. Il momento più bello è stato quando è nato. Anche se nel mio caso avrei voluto vederlo e assistere al parto perchè ci eravamo preparati prima, poi purtroppo non è stato così. È stato un cesareo, l’ho visto dopo e devo dire che quei momento sono indimenticabili, impagabili. Tutto quello che succede dopo la crescita e l’emozione dei primi anni sono cose che fai fatica a mettere da parte, lasciano un segno nella tua vita.

La mia esperienza di comunità ho iniziato a viverla quando ho lasciato la grande città più di 20 anni fa per venire in questo paese, dove tutto il vivere quotidiano ti porta in una dimensione diversa: i rapporti con le persone sono molte più stretti, un paese ti dà tante possibilità, ti fa vivere cose diverse rispetto a una grande città, ritrovarsi in certi luoghi di aggregazione, cose che sono molto più difficili nelle città metropolitane. Ci dovrebbero essere ancora più momenti di aggregazione, ma già in parte ci sono. Credo che il senso di comunità lo vivi in particolar modo quando fai del volontariato o ti iscrivi ad una associazione e fai qualcosa per gli altri. Il senso di comunità nel mio caso lo provo quando si condivide con le persone delle cose e lo fai con piacere.

Uno dei primi progetti a cui ho partecipato quasi un po’ per gioco è quello degli orti sospesi agli Orti di Vighignolo. Sono anche coinvolto direttamente perché la persona che ha creato il progetto è mia moglie. Col tempo pian piano si provano delle emozioni, si fanno delle cose in cui credi, ne vieni coinvolto e lo fai con passione. Ho visto nascere in me questa passione nel fare delle cose soprattutto per gli altri. Mi hanno spinto a restare i momenti di incontro step by step in cui in base agli obiettivi del progetto si faceva il punto sulla situazione di andamento dei lavori. L’essere a contatto con tante persone e raccontare le proprie esperienze ho trovato che mi ha coinvolto emotivamente e continuerò a farlo con entusiasmo.