La traccia audio potete ascoltarla qui
Ci sono tante cose che dovreste sapere di me, ma forse, sono ancora più quelle che io dovrei e vorrei sapere di me stessa. Trovare le parole per raccontarsi agli altri è un esercizio difficile. Richiede uno stop, richiede tempo per fermarsi a pensare, mettersi davanti ad uno specchio e osservarsi, per cercare di conciliare quello che realmente siamo con quello che invece sentiamo di essere. E non sempre le cose combaciano. Quindi mi siedo, davanti al mio specchio, e chiudo gli occhi. In un primo momento riuscire a guardare la mia immagine riflessa mi costa fatica, e non so nemmeno il perché. Mi guardo, e vedo una giovane donna, con qualche capello bianco che, ahimè, inizia a fare capolino. Una testa riccia che racchiude un mondo. Quello che dovete sapere di me è che sono una persona che ama la vita, nelle sue infinite sfaccettature. Amo la vita e amo le persone, che rendono la mia vita colorata. A volte sono colori caldi, vivi, accesi, altre volte sono più cupi e freddi. Ma in qualsiasi caso, è la miscela di colori che la rende bella. Dovete sapere che sono una persona che ama parlare. Amo chiacchierare con le persone, anche con perfetti sconosciuti che a volte, inaspettatamente, ci regalano parole che ci scaldano il cuore. Ma amo anche i grandi discorsi che si fanno tra amici sorseggiando un calice di vino, che spiana la via per discorsi sui massimi sistemi. Dovete sapere che sono una persona che cerca il confronto; a volte per insicurezza, a volte per guardare le cose da un’altra prospettiva. Dovete sapere che sono empatica, forse troppo, e questo mi porta ad emozionarmi spesso, ad avere la lacrima facile, tanto per il bello quanto per il brutto. Sono una persona che ama rendersi utile, e che se potesse, vorrebbe vivere la propria vita facendo volontariato, ma anche una persona che si rende conto di non poter vivere solo di sogni e che sta faticosamente cercando di trasformare questi sogni nel proprio lavoro, o almeno di avvicinarvisi. Dovete sapere di me che non amo né mare né montagna, ma la collina. Amo le vie di mezzo come la primavera e l’autunno, e forse questo indirettamente dice qualcosa della mia anima da mediatrice, in ogni situazione. Dovete sapere di me che con la mia bella famiglia vivo in una piccola casa di corte, e che non la cambierei per nulla al mondo, perché è la mia bolla felice, e i miei vicini sono un punto fermo. Mi chiedo cosa sarebbe stato il lockdown senza di loro, anzi, mi chiedo come sarebbe la nostra quotidianità senza di loro, senza il vicino musicista che suona jazz ogni sera, la vicina quasi 80enne che è super informa e ama fare aperitivi in cortile tutti insieme e che mi offre sempre una pausa caffè insieme, quella che fa teatro ed insegna, e con cui mi confronto spesso per lavoro. Quella che mi suona per portarmi la torta appena fatta o quella che mi porta il pane appena sfornato. E questo, quest’ultimo punto, dovevate saperlo, perché se sono quello che sono ora, è grazie alle molte persone che compongono il puzzle della mia vita, pezzo dopo pezzo. Un abbraccio, Eva