Marco Negri. 31 dicembre 2020, Settimo Milanese. Boschetto di Vighignolo. C’è un pupazzo di neve che ho incontrato mentre andavo in bicicletta. Mi sono fermato perchè per me un pupazzo di neve significa bambini, un ambiente vissuto. Gli ho messo i guanti e il caschetto. Quasi mi sono identificato con lui. Dopo sono rimontato in sella e ho proseguito. Dietro la bici si vede un albero caduto sotto il peso della neve. Molti alberi sono caduti. Ero in giro in bicicletta ed ero felice.
Il primo appuntamento
Ho avuto il primo appuntamento dei progetti di comunità nell’ambito del progetto #OltreiPerimetri insieme ad altre persone. Abbiamo cercato di creare un gruppo di ortisti che uscisse un po’ dallo schema del proprio orticello, tanto che era diventato il nostro slogan “ognuno non pensi al proprio orticello”. All’inizio notavo l’affinità dei componenti, poi via via mi sono molto avvicinato alla diversità dei miei nuovi amici. Il primo appuntamento l’abbiamo avuto qua, al Granaio, durante una cena organizzata da noi dove abbiamo cucinato con i prodotti dell’orto. Da lì ci siamo conosciuti e abbiamo capito i nostri punti di forza e i nostri punti di debolezza e oggi andiamo avanti così, Covid permettendo.
Un momento felice
Un momento felice della mia vita è stato quando da ragazzino ero vicino a un campo sportivo, stava piovendo, avevo un ombrello e desideravo avere una casetta di vetro per poter sentire le gocce di pioggia sopra la testa e non bagnarmi, magari avere anche un fuoco acceso. Questo momento felice mi ha accompagnato sempre nella vita.
Marco Negri. 21 dicembre 2020, Robecco. Austo ed Enrico sono caduti. Siamo sul Naviglio Grande, a Robecco. A me piace entrare in queste case antiche, ma quando sono entrato ho visto un cane e sono tornato subito indietro. Loro erano dietro di me, non hanno fatto in tempo a frenare e sono caduti.
Un luogo in cui mi piace stare
Nella zona dove abito il luogo dove mi piace stare è il boschetto di Vighignolo. E’ un’area che si trova all’interno del parco dei cinque comuni, la conosco da quando sono bambino. Oggi vado almeno due o tre volte in bici e correndo. Ma ho scoperto che parallelamente a quello che è un percorso già segnalato, ci sono dei piccoli sentieri a bordo delle rogge dei fontanili e questo ti porta in una dimensione parallela, ma decisamente più affascinante. Col Covid la conoscenza si è allargata, nel senso che ci sono molte più persone che non sono così contente.
La comunità
La volta in cui ho sentito la mia comunità vicina è stata durante una corsa a piedi, dove a Vighignolo i miei compaesani mi incitavano a correre più veloce. Mi sono sentito la loro bandiera nel caso avessi vinto, infatti non ho vinto.
Marco Negri. Dicembre 2020, Abbiategrasso. In un bar della piazza del paese per impedire alle persone di sedersi vicine e rispettare le norme Covid hanno messo ad ogni tavolo un orso gigante. Così, mi sono fatto fare una foto. Mi è piaciuta questa idea. Ho ordinato ovviamente per due!
Marco Negri. Novembre 2020, Milano. Due omini della Lego trovati in un negozio vicino al Duomo di Milano. Li ho fotografati e spediti a mia moglie con un cuoricino. Volevo farmi perdonare perchè mi ero stufato di accompagnarla in giro per negozi.
Marco Negri. Novembre 2020, San Martino di Castrozza, Dolomiti. Riserva di Panaveggio. Ero in giro a piedi e ho incontrato il capobranco. Grande emozione. È molto grande, più di una mucca e trovarselo di fronte incute rispetto.
Marco Negri. Novembre 2020, Belluno. Il mio laboratorio che era del nonno di mia moglie. Questo tavolo risale alla prima guerra mondiale. Ho fatto degli alberelli di Natale con degli alberi caduti durante la tempesta Vaja e li ho regalati agli amici. Per i parenti di mia moglie ho fatto degli alberelli utilizzando dei legni che facevano parte della storia della casa come ad esempio le doghe delle botti del vino che faceva il nonno di Donatella. Qui ogni oggetto parla!